Intervista al parmigiano Franco Ferrari, autore del libro “Il dossier Bilderberg”, acquistabile sul sito http://www.youcanprint.it/
Tre anni fa hai pubblicato un libro sul trotskismo internazionale. Adesso ne pubblichi un altro su Bilderberg , ovvero sul Governo mondiale segreto o club di ricchi e famosi? C’è un “filo rosso” tra questi due temi?
In realtà non c’è un legame particolare. Il libro sul trotskismo derivava dalla mia tesi di laurea ed aveva un taglio accademico e per l’argomento era piuttosto destinato ad un interesse di nicchia. Il “Bilderberg” è un tema di carattere trasversale e credo possa raggiungere un pubblico più ampio. Se c’è un elemento comune, direi che è quello del metodo: di non accontentarmi di approcci ideologici o pregiudiziali e di andare a verificare i documenti ed i fatti per arrivare a formulare un giudizio su un tema controverso.
Cos’è Bilderberg?
Tre anni fa hai pubblicato un libro sul trotskismo internazionale. Adesso ne pubblichi un altro su Bilderberg , ovvero sul Governo mondiale segreto o club di ricchi e famosi? C’è un “filo rosso” tra questi due temi?
In realtà non c’è un legame particolare. Il libro sul trotskismo derivava dalla mia tesi di laurea ed aveva un taglio accademico e per l’argomento era piuttosto destinato ad un interesse di nicchia. Il “Bilderberg” è un tema di carattere trasversale e credo possa raggiungere un pubblico più ampio. Se c’è un elemento comune, direi che è quello del metodo: di non accontentarmi di approcci ideologici o pregiudiziali e di andare a verificare i documenti ed i fatti per arrivare a formulare un giudizio su un tema controverso.
Cos’è Bilderberg?
La risposta dovrebbe essere: “dipende”.
Per i pochi storici che se ne sono occupati è il nome di una serie di incontri annuali che si tengono ogni volta in una sede diversa, nei quale un certo numero di personaggi di rilievo della politica, della finanza, dell’accademia e dei media si confrontano sui grandi temi internazionali, selezionati ed invitati da un ristretto Comitato esecutivo. Provengono, con rare eccezioni, dai Paesi dell’Europa occidentale, dagli Stati Uniti e dal Canada. Il contenuto degli incontri è riservato.
Ma questa spiegazione non soddisfa tutti. Almeno a partire dagli anni ’60 c’è stato chi vi ha visto il luogo in cui i potenti del mondo intessono trame oscure a loro favore e a danno dei popoli. Per qualcuno si tratta di una delle tante incarnazioni del complotto degli Illuminati di Baviera iniziato alla fine del ‘700. Per altri a muovere le fila del complotto è la misteriosa Sinarchia, che sarebbe sorta in Francia negli anni ‘30 e avrebbe condotto quel Paese alla sconfitta contro Hitler. Non manca qualche antisemita che scorge dietro il Bilderberg l’agitarsi, nell’ombra, della solita grande cospirazione ebraica guidata dalla finanza.
Poi vi sono altre interpretazioni che hanno attribuito un ruolo al Bilderberg prima di tutto nella guerra fredda, quando era più aspro il conflitto tra Occidente capitalistico e “blocco socialista”. Con il crollo dell’URSS, il Bilderberg sarebbe diventato la cabina di regia per imporre la globalizzazione, il superamento degli Stati nazionali e l’euro.
Io provo ad esaminare un po’ tutte queste interpretazioni, da quelle apparentemente più folli alle altri più prudenti e “terra terra”. Devo ammettere che sono partito sapendone poco e ho scoperto molte notizie curiose ed idee più o meno bizzarre che circolano su questo argomento, ma anche analisi convincenti.
Di solito i pochi testi disponibili esaminano il tema da un solo lato: quello cospirativo o quello accademico. Penso che l’interessante sia proprio metterli a confronto entrambi.
Per i pochi storici che se ne sono occupati è il nome di una serie di incontri annuali che si tengono ogni volta in una sede diversa, nei quale un certo numero di personaggi di rilievo della politica, della finanza, dell’accademia e dei media si confrontano sui grandi temi internazionali, selezionati ed invitati da un ristretto Comitato esecutivo. Provengono, con rare eccezioni, dai Paesi dell’Europa occidentale, dagli Stati Uniti e dal Canada. Il contenuto degli incontri è riservato.
Ma questa spiegazione non soddisfa tutti. Almeno a partire dagli anni ’60 c’è stato chi vi ha visto il luogo in cui i potenti del mondo intessono trame oscure a loro favore e a danno dei popoli. Per qualcuno si tratta di una delle tante incarnazioni del complotto degli Illuminati di Baviera iniziato alla fine del ‘700. Per altri a muovere le fila del complotto è la misteriosa Sinarchia, che sarebbe sorta in Francia negli anni ‘30 e avrebbe condotto quel Paese alla sconfitta contro Hitler. Non manca qualche antisemita che scorge dietro il Bilderberg l’agitarsi, nell’ombra, della solita grande cospirazione ebraica guidata dalla finanza.
Poi vi sono altre interpretazioni che hanno attribuito un ruolo al Bilderberg prima di tutto nella guerra fredda, quando era più aspro il conflitto tra Occidente capitalistico e “blocco socialista”. Con il crollo dell’URSS, il Bilderberg sarebbe diventato la cabina di regia per imporre la globalizzazione, il superamento degli Stati nazionali e l’euro.
Io provo ad esaminare un po’ tutte queste interpretazioni, da quelle apparentemente più folli alle altri più prudenti e “terra terra”. Devo ammettere che sono partito sapendone poco e ho scoperto molte notizie curiose ed idee più o meno bizzarre che circolano su questo argomento, ma anche analisi convincenti.
Di solito i pochi testi disponibili esaminano il tema da un solo lato: quello cospirativo o quello accademico. Penso che l’interessante sia proprio metterli a confronto entrambi.
Quando è stato fondato Bilderberg, da chi e per quali obiettivi?
È stato fondato all’inizio degli anni ’50 da due personaggi molto diversi tra loro e piuttosto singolari: un polacco di nome Jozef Retinger, esiliato a Londra, e il Principe consorte d’Olanda, Bernhard. Il primo amava agire dietro le quinte, il secondo era più brillante, charmant e donnaiolo. Ma ad un certo punto si dovette ritirare da Presidente del Bilderberg perché si era scoperto casualmente che aveva ricevuto consistenti bustarelle dalla Lockheed, l’azienda americana che produceva e vendeva aerei militari. Con questi soldi, tra l’altro, manteneva un’amante a Parigi, una certa Poupette.
L’obbiettivo era di collegare le classi dominanti dell’Europa Occidentale e degli Stati Uniti, in un momento nel quale sembrava che i due settori del blocco atlantico si stessero divaricando. E per questo volevano unire politici di primo piano, di destra o di sinistra, purché rigorosamente anticomunisti, atlantisti e favorevoli al libero commercio, mettendoli in contatto con uomini d’affari ed intellettuali più o meno prestigiosi e di analogo orientamento.
È stato fondato all’inizio degli anni ’50 da due personaggi molto diversi tra loro e piuttosto singolari: un polacco di nome Jozef Retinger, esiliato a Londra, e il Principe consorte d’Olanda, Bernhard. Il primo amava agire dietro le quinte, il secondo era più brillante, charmant e donnaiolo. Ma ad un certo punto si dovette ritirare da Presidente del Bilderberg perché si era scoperto casualmente che aveva ricevuto consistenti bustarelle dalla Lockheed, l’azienda americana che produceva e vendeva aerei militari. Con questi soldi, tra l’altro, manteneva un’amante a Parigi, una certa Poupette.
L’obbiettivo era di collegare le classi dominanti dell’Europa Occidentale e degli Stati Uniti, in un momento nel quale sembrava che i due settori del blocco atlantico si stessero divaricando. E per questo volevano unire politici di primo piano, di destra o di sinistra, purché rigorosamente anticomunisti, atlantisti e favorevoli al libero commercio, mettendoli in contatto con uomini d’affari ed intellettuali più o meno prestigiosi e di analogo orientamento.
Anche Casaleggio ipotizza un Governo occulto… siete allineati per una volta?
I “grillini” in generale tendono a credere a molte cospirazioni, non solo al Governo Mondiale occulto. L’ex magistrato Imposimato, sostenitore del Movimento 5 Stelle, pensa che il Bilderberg abbia deciso l’assassinio di Moro, sulla base di uno strano documento del 1967 che circolava in Italia tra i servizi segreti e l’estrema destra. Secondo molti studiosi americani c’è un legame tra il populismo e la credenza nei “grandi complotti”. Un dettaglio curioso, di cui parlo nel libro, è che per qualcuno, anche tra i sostenitori di Grillo, lo stesso Casaleggio sarebbe espressione del governo mondiale occulto, al quale sarebbe legato tramite i suoi soci d’affari.
Io resto ancorato ad analisi più “istituzionali” dei conflitti, per usare un concetto di Noam Chomsky, centrate più sui meccanismi e gli interessi dei soggetti collettivi che sull’azione dei singoli “potenti”. E penso anche che la tendenza del capitalismo oggi, più che verso la costituzione di un gruppo di comando ristretto, mosso da intenzioni malvagie, spinga a favorire quello che Draghi ha definito come il “pilota automatico”. Il sistema deve funzionare a prescindere dalle persone, riducendo sempre più l’ambito delle decisioni democratiche. Anche se poi, come vediamo, le crisi e le contraddizioni sono all’ordine del giorno.
I “grillini” in generale tendono a credere a molte cospirazioni, non solo al Governo Mondiale occulto. L’ex magistrato Imposimato, sostenitore del Movimento 5 Stelle, pensa che il Bilderberg abbia deciso l’assassinio di Moro, sulla base di uno strano documento del 1967 che circolava in Italia tra i servizi segreti e l’estrema destra. Secondo molti studiosi americani c’è un legame tra il populismo e la credenza nei “grandi complotti”. Un dettaglio curioso, di cui parlo nel libro, è che per qualcuno, anche tra i sostenitori di Grillo, lo stesso Casaleggio sarebbe espressione del governo mondiale occulto, al quale sarebbe legato tramite i suoi soci d’affari.
Io resto ancorato ad analisi più “istituzionali” dei conflitti, per usare un concetto di Noam Chomsky, centrate più sui meccanismi e gli interessi dei soggetti collettivi che sull’azione dei singoli “potenti”. E penso anche che la tendenza del capitalismo oggi, più che verso la costituzione di un gruppo di comando ristretto, mosso da intenzioni malvagie, spinga a favorire quello che Draghi ha definito come il “pilota automatico”. Il sistema deve funzionare a prescindere dalle persone, riducendo sempre più l’ambito delle decisioni democratiche. Anche se poi, come vediamo, le crisi e le contraddizioni sono all’ordine del giorno.
Secondo te Renzi fa parte di Bilderberg?
Che si sappia non ha mai partecipato a riunioni del Bilderberg. Comunque gli incontri si tengono in inglese e non c’è traduzione simultanea. Probabilmente se ci andasse non lo capirebbe nessuno.
Che si sappia non ha mai partecipato a riunioni del Bilderberg. Comunque gli incontri si tengono in inglese e non c’è traduzione simultanea. Probabilmente se ci andasse non lo capirebbe nessuno.
AM
Pubblicato il 25 maggio 2015
Pubblicato il 25 maggio 2015
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