giovedì 26 giugno 2014

Il Club Bilderberg: un caso di "complottismo" trasversale? (prima parte)

L'Hotel Bilderberg dove si è tenuta la prima riunione
Nelle scorse settimane è stato sollevato un certo clamore, nei social network e in alcuni siti di sinistra, sulla partecipazione di Barbara Spinelli alla riunione del Club Bilderberg che si tenne ad Atene nel 1993. A questa informazione è stato dato molto rilievo anche da esponenti di primo piano del Partito dei Comunisti Italiani (PdCI). L'attacco alla Spinelli, editorialista di Repubblica (e vittima sul suo stesso giornale, per altri motivi, di una violentissima reprimenda da parte di Eugenio Scalfari), è stata una delle principali promotrici della "Lista Tsipras" ed è ora europarlamentare nel Gruppo Unitario della Sinistra (GUE). Per tanto questa polemica rientra nella battaglia politica che il PdCI ed altri conducono contro il progetto di dar vita, a partire dalla Lista, ad un soggetto unitario della sinistra alternativa.

L'elemento più interessante non è tanto questo però, quanto il rilievo dato ad una supposta appartenenza al "Gruppo Bilderberg". Non avendo mai dato molta importanza a quanto circolava in rete su questo presunto "centro di potere occulto" mi sono riproposto di capirne qualcosa di più. Quanto segue è la sintesi delle informazioni che ho potuto raccogliere e delle relative ed ancora provvisorie riflessione che ne derivano.

Il "Bilderberg", si presenta ufficialmente come un meeting annuale che riunisce per tre giorni, in un albergo di qualche città europea o del nord America, 120-150 personalità del mondo economico-finanziario, politico, giornalistico e dei grandi centri studi (o think-tank nella dizione americana). Queste riunioni sono iniziate nel 1954 in Olanda in un albergo che si chiama per l'appunto Bilderberg. Esiste uno Steering Committee (comitato direttivo) formato da alcune decine di personalità dei principali paesi del nord atlantico che ha il compito di organizzare questi incontri.

I fondatori si sono riproposti di caratterizzare i meetings, per consentire la massima libertà di parola ai partecipanti applicando la cosiddetta "Chatam House Rule". La Chatam House è il principale centro studi britannico di politica internazionale. Secondo questa regola, che si applica ad alcuni incontri tra personalità di primo piano, i partecipanti possono utilizzare liberamente le informazioni di cui vengono in possesso ma non rivelare l'identità o l'affiliazione dei partecipanti e dei relatori. Soprattutto non possono citare espressamente gli interventi che vi vengono svolti.

Questo aspetto della riservatezza sui partecipanti e sul dibattito è l'elemento che ha scatenato la fantasia dei cacciatori di complotti. Da qualche anno i nomi dei partecipanti sono interamente conosciuti perché diffusi dagli stessi organizzatori e circolano ampiamente per la rete anche quelli degli incontri precedenti. Si sanno anche con sufficiente dettaglio i temi trattati nei meeting annuali. Secondo il sito ufficiale del Bilderberg, nelle riunioni non si prendono decisioni, non si raggiungono conclusioni comuni, non si effettuano votazioni. Naturalmente questa è le versione ufficiale della storia e nulla impedisce di credere che la realtà sia completamente diversa e quindi che si vada a cercare al di sotto dell'ufficialità. Altro è dare libero spazio alla fantasia per ricostruzioni prive di qualsiasi possibilità di verifica.

Il primo "cacciatore" del Bilderberg 

Il giornalista dell'estrema destra americana Jim Tucker
Il primo giornalista che ha deciso di scoprire i "segreti", veri o presunti, degli incontri annuali del gruppo Bilderberg è un certo James, detto "Big Jim", Tucker. Dopo aver svolto una modesta carriera nel giornalismo americano ufficiale, ad un certo punto della sua vita ha scoperto l'esistenza di questo gruppo. Da allora lo ha trasformato nel centro della sua attenzione, dedicandovi molti articoli, prima sul settimanale populista e nazionalista, "The Spotlight", e poi dopo la chiusura di questo giornale per bancarotta, sull'American Free Press, tuttora esistente. "The Spotlight" era pubblicato dalla Liberty Lobby, un gruppo dell'estrema destra populista che nel corso degli anni ha sostenuto vari politici anticomunisti e razzisti americani come George Wallace, Pat Buchanan e David Duke (ex capo del Ku Klux Klan). Secondo il leader e ispiratore di Liberty Lobby, Willis Carto, George Wallace andava sostenuto nella sua campagna per diventare Presidente , perché era ostile alla "cospirazione liberal-comunista che aveva preso il controllo del governo federale degli Stati Uniti". La Liberty Lobby era accusata anche di antisemitismo. 

La denuncia quasi ossessiva dei complotti e delle cospirazioni è uno degli elementi caratterizzanti di questa corrente dell'estrema destra, ma è diffusa anche in altri ambienti, soprattutto quelli ispirati da una matrice populista. Secondo questa visione, gruppi segreti ed elitari puntano a controllare il mondo attraverso strumenti quali la Commissione Trilaterale, il Council for Foreign Relations ed il gruppo Bilderberg. Strumenti di questi complotti possono essere indifferentemente i sionisti, i grandi banchieri internazionali o i "marxisti culturali".

Va chiarito, per evitare mescolamenti abusivi, che anche se queste teorie della cospirazione trovano facilmente seguaci negli ambienti antisemiti, ciò non significa affatto che si possa estendere tale accusa a tutti coloro che alimentano la mitologia del "gruppo Bilderberg" o di altre strutture simili. Quasi tutti gli antisemiti sono complottisti, ma non tutti i complottisti sono antisemiti.

Jim Tucker, scomparso nel 2013, ha pubblicato un libro intitolato "Jim Tucker's Bilderberg Diary: Reporter's 25year Battle to Shine the Light on the world Shadow Government". L'idea di fondo espressa da Tucker è che l'obbiettivo dei grandi finanzieri sia, "da secoli", quello di cancellare i governi nazionali e di creare un unico governo mondiale totalmente asservito ai loro interessi ed imposto attraverso l'inganno con la manipolazione ed il controllo dei media. 

Daniel Estulin ripulisce l'idea della cospirazione dal marchio dell'estrema destra


Estulin si basa in buona parte sulla mitologia di Tucker, ma con un'impronta ideologica meno chiaramente identificabile con l'estrema destra e questo consente ai suoi libri di trovare un qualche credito in ambienti diversi. In un'intervista rilasciata all'italiano Francesco Amodeo, Daniel Estulin (presentato come ex collaboratore del KGB, qualifica improbabile per uno che secondo il suo dire sarebbe stato forzatamente allontanato dall'URSS a 14 anni assieme al padre dissidente) spiega che "il Bilderberg è un'organizzazione che si trova ad un livello intermedio e serve per smistare le informazioni e le decisioni prese segretamente a livelli più alti. Per questo i partecipanti cambiano spesso, perché le informazioni vanno passate di volta in volta a chi è nella posizione di metterle in pratica. Ecco perché la maggior parte delle volte è proprio in queste riunioni che vengono indicati o scelti coloro che dovranno ottenere incarichi ai vertici dei diversi governi."

Il più noto sostenitore della tesi cospirativa, Daniel Estulin
Nell'intervista si richiamano le nomine di Monti e Letta a primi ministri in Italia come esempi degli effetti delle decisioni, "assunte" secondo alcuni, "comunicate" secondo Estulin, nelle riunioni del Bilderberg. Il fatto che Letta, pur avendo alla spalle questa "potente" organizzazione, sia stato scaricato da Renzi tra una riunione e l'altra del Bilderberg probabilmente non è sufficiente a demolire un "teoria" che essendo costruita prevalentemente su supposizioni anziché su fatti accertabili non è per sua definizione facilmente "falsificabile".

Ma qual è l'obbiettivo delle organizzazioni segrete che stanno sopra al Bilderberg? Secondo Estulin, che in questo si ricollega alla visione di Tucker e dell'estrema destra populista americana, esse vogliono "distruggere gli stati nazionali per creare un governo unico che funzioni come una multinazionale. Questo è il comune denominatore di tutte queste società segrete da centinaia di anni." "Kennedy e Moro" - aggiunge Estulin - "li hanno eliminati perché disobbedivano alla volontà di questi gruppi".

Un altro obbiettivo di queste "èlite mondialiste" è quello di "ridurre drasticamente la popolazione mondiale, ed hanno tutti i mezzi per farlo. Il controllo demografico della popolazione avviene anche distruggendo le economie di proposito. Un paese che sviluppa il progresso e le tecnologie, diventando un paese avanzato, avrà anche una popolazione in crescita: ecco perché loro stanno lavorando per distruggere appositamente le economie ed ostacolare questa crescita demografica". In sostanza "loro" vogliono "la riduzione demografica, la crescita zero, il libero commercio in forma radicale."

La dichiarazione finale di Estulin è questa: "Rendetevi conto che le persone che avete al governo non vi rappresentano e non faranno mai i vostri interessi: dovete cercare di liberarvene prima che sia troppo tardi".

Il mito del Bilderberg "rimbalza" a sinistra.


Nel maggio 2005, il sito CounterPunch, emanazione di un mensile americano radicale che espone generalmente posizioni di sinistra, molto critiche nei confrnti dell'establishment americano, ma con qualche tendenza allo scandalismo e al "complottismo", pubblica un "resoconto" dell'incontro del Bilderberg di quell'anno redatto da Daniel Estulin. L'articolo critica le posizioni dei neo-conservatori inglesi, la politica israeliana e gli interessi delle compagnie petrolifere. Risulta quindi perfettamente integrato con la linea editoriale del giornale. Estulin evita di presentare le tesi più bizzarre e meno appetibili per un pubblico progressista e radicale come quello che frequenta CounterPunch.

La firma autografa di Fidel Castro che compare sul Granma
La vera legittimazione a sinistra per le tesi dello scrittore di origini lituane avviene nell'agosto 2010, quando Fidel Castro pubblica sul Granma, il quotidiano ufficiale del PC Cubano, due lunghi articoli composti da estratti di uno dei libri di Estulin dedicati al Bilderberg. La lettura di questi estratti a dire il vero non aiuta molto a rendere credibile l'autore, il quale inserisce in un vasto complotto l'arrivo dei Beatles alla Tv USA, i concerti rock all'aria aperta da Woodstook in poi, il canale televisivo musicale MTV, la diffusione di droghe, le guerre in varie parti del mondo e così via. Il tutto all'insegna della tesi del "governo mondiale" che tutto controlla e tutto manipola. Verrebbe da dire "troppa grazia Sant'Antonio".

Non è chiaro se davvero Fidel Castro creda a tutte le scempiaggini che Estulin riesce ad accumulare in un solo libro, ma sembra comunque avallare la tesi del "governo mondiale" responsabile di molte, se non di tutte le nefandezze (spesso reali) commesse dall'Occidente nel corso di alcuni decenni e definisce il Bilderberg una "odiosa istituzione".

A mia conoscenza una sola risposta pubblica è venuta dalla sinistra mondiale a questa approvazione di Castro che attribuisce credibilità ad un autore del tutto inattendibile. Il Partito del Socialismo e della Liberazione (PSL), un piccolo gruppo comunista statunitense abitualmente sostenitore di Cuba e della sua direzione politica, pubblica, il 1° settembre 2010, un documento intitolato "Daniel Estulin e la falsa 'cospirazione Bilderberg'". Una scelta a suo modo coraggiosa considerato il giustiificato carisma di cui dispone il leader cubano sulla scena mondiale.

Il PSL esprime la propria preoccupazione per la pubblicità offerta ai libri di Estulin ed alle sue idee che "possono avere un effetto di disorientamento su parti dei movimenti socialisti e progressisti nel mondo". Viene ricordato come sia stata l'estrema destra a teorizzare che il gruppo Bilderberg sarebbe una cospirazione tesa a conquistare il controllo del mondo. Per il PSL anche lo stesso Estulin è un "anticomunista virulento". Secondo lui i "Bilderbergers" sarebbe responsabili di una straordinaria serie di eventi che lo stesso Estulin non gradisce, dalla Rivoluzione d'ottobre alla popolarità dei Beatles. 

Secondo queste ed altre bizzarre teorie delle cospirazioni, compresa quella di Estulin, mentre respingono qualsiasi analisi di tipo marxista che si basa sulla lotta di classe, pretendono che "una piccola banda sopranazionale stia tirando le fila globali, creando qualsiasi cosa dall'epidemia di influenza, al collasso immobiliare, alle guerre in Afghanistan ed in Iraq". Assieme ad alcuni altri personaggi, come Lyndon LaRouche (una figura molto particolare del panorama politico americano che è passato dal trotskismo all'estrema destra), l'autore di origine lituana è responsabile, per il PSL, di propagare "la finzione che una cabala segreta, onnipotente, starebbe guidando il mondo da prima dell'alba dell'era capitalistica."

Le "teorie" cospirative conducono ad un punto morto, portano la gente a credere che non ci sia speranza per il cambiamento, perché è impossibile contrastare un nemico onnipotente che controlla ogni evento significativo che avviene nel mondo. A queste teorie manca anche qualsiasi reale analisi delle "forze di classe sistemiche" che sono all'opera nel mondo e che sono la causa delle condizioni di oppressione nelle quali vivono miliardi di persone al giorno d'oggi. Anche se non priva di qualche dogmatismo questa analisi del gruppo comunista americano solleva una serie di critiche corrette alle teorie delle cospirazione, tra qui quelle relative al gruppo Bilderberg e alla Commissione Trilaterale.

(prima parte - segue)


Franco Ferrari

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