giovedì 10 luglio 2014

Bilderberg: un commento di Maringiò e la mia risposta

Guglielmo di Occam
Riporto, al fine di darvi adeguato rilievo, il commento che Francesco Maringiò ha postato in coda al mio articolo "Bilderberg: un caso di complottismo trasversale?", al quale faccio seguire la mia risposta:

"Leggo un articolo di F. Ferrari nel quale una mia affermazione viene manipolata e decontestualizzata per "iscrivermi d'ufficio" alla corrente marxista del "complottismo trasversale". Trovo tutto questo scorreto, oltre che patetico. Negli anni ho scritto tantissimi articoli e partecipato ad innumerevoli dibattiti pubblici. Come è facile riscontrare, non è nella mia cultura utilizzare teorie complottiste per leggere le dinamiche sociali ed internazionali. Non un solo articolo o intervento può essere portato a sostegno di questa bizzarra tesi. Al contrario: chi mi conosce tende ad iscrivermi alla corrente dei "seguaci di Guglielmo di Ockham" nella quale, francamente, mi riconosco molto di più.



Anche la frase citata non ha nulla a che vedere col complottismo. Affermavo -e confermo- due cose: 1) che ci fossero delle pressioni su Barbara Spinelli affinchè diventasse vice presidente del parlamento (cosa che, quando ho scritto l'articolo, era effettivamente un tema in discussione, come documentato dalla stampa italiana e confermatomi da colloqui personali avuti con esponenti del Gue Ngl); 2) che Tsipras è interessato ad accreditarsi presso alcuni settori dell'establishment internazionale (cosa, questa, oggettiva. A meno che Ferrari - dimenticando persino la lezione di Berlinguer - pensi che si possa andare al potere in un paese dell'Ue e della Nato, semplicemente col 51% dei voti alle elezioni). 
Incidentalmente aggiungevo, tra parentesi, il fatto che Barbara Spinelli, così come il padre, abbiano partecipato ad alcune riunioni del club Bilderberg. Fatto, questo, oggettivo, ed al quale non avevo aggiunto alcun tipo di commento o deduzione "complottistica".
Insomma: il vero obbiettivo di F. Ferrari pare essere quello di screditare (me ed altri) costruendo un teorema accusatorio allusivo e squalificante. 
L'accostamento, poi, della mia persona e delle mie idee a personaggi come Borghezio (e, tramite lui, a CasaPound e Farange) o "gli ambienti dell'estrema destra degli Stati Uniti", lo reputo calunnioso e lesivo della mia persona.
Per cui chiedo all'autore dell'articolo una rettifica inequivoca, per non vedermi costretto ad adire alle vie legali.
Francesco Maringiò"
Ammetto di non sapere esattamente che cosa dovrei rettificare, ma cercherò di chiarire quanto da me scritto.

Riporto per esteso la parte dell'articolo di Maringiò sul sito dei comunisti italiani che cita il Bilderberg, nella quale ho evidenziato in grassetto il passaggio più rilevante: 
"Il tema è tutto politico ed attiene alla natura vera della Lista (e, almeno in parte, dei suoi mentori greci). L’appello di Alexis Tsipras affinché la Spinelli accetti di essere eletta è parte integrante di una strategia che punta, in accordo con il Partito Socialista Europeo, a farla diventare vicepresidente del Parlamento. A fronte della possibilità per il Gue/Ngl e la sinistra all’europarlamento di eleggere un proprio rappresentate come vicepresidente dell’assemblea, non sarebbe forse meglio individuare una figura espressione delle lotte sociali che in questi anni si sono opposti alle politiche di austerity e all’Ue? Questa operazione disvela perfettamente la natura ambigua della Lista ed il suo profilo federalista e di compatibilità sistemica con l’Ue e mette in mostra il terreno vero sul quale si muove la lista (in Italia) e Syriza (in Grecia). Del resto lo stesso Tsipras ha molto sponsorizzato questo legame con la Spinelli e gli altri, essenzialmente -questa la mia valutazione- per l’esigenza di accreditarsi presso alcuni settori dell’establishment internazionale, come viatico per la sua elezione a premier in Grecia (non è un mistero, per fare solo un esempio, che Spinelli -padre e figlia- abbiamo più volte preso parte alle riunioni del Bilderberg Club)."

A me non pare affatto che il riferimento al Bilderberg sia incidentale, come pretende ora Maringiò. Lo schema di ragionamento che emerge chiaramente dall'analisi del testo è questo:

C'è un conclusione politica: la Lista Tsipras è "ambigua".
Questa ambiguità è "disvelata" da un evento previsto, l'elezione della Spinelli a vicepresidente del Parlamento europeo. Evento poi non avvenuto ma che, ci garantisce Maringiò, sarebbe dovuto avvenire.
Perchè tale evento "disvela" la natura "ambigua" della Lista Tsipras? Perché esso serve ad accreditare Tsipras presso "alcuni settori dell'establishment internazionale". Questa è una supposizione su quelle che Maringiò ritiene essere le vere e nascoste intenzioni di Tsipras.
Perché l'elezione della Spinelli dovrebbe servire ad accreditare Tsipras presso non definiti "settori dell'establishment internazionale"? Maringiò porta un solo dato di fatto a sostegno della sua tesi: la partecipazione della Spinelli e di suo padre alle riunioni del Bilderberg.
Perché la partecipazione della Spinelli a due riunioni del Bilderberg avvenute più di vent'anni
Altiero Spinelli
fa dovrebbe dimostrare che la sua elezione a vicepresidente del Parlamento europeo sarebbe sostenuta da oscuri "settori dell'establishment internazionale"? Maringiò non ce lo spiega. Ancor meno si preoccupa di spiegarci perché la partecipazione del padre di Barbara, Altiero Spinelli, ad una riunione del Bilderberg, avvenuta pare nel 1968, incidentalmente quattro anni prima della nascita di Tsipras, dovrebbe aiutare il leader della sinistra greca ad accreditarsi presso quegli innominabili "settori dell'establishment internazionale". Spinelli padre, per altro, diversi anni dopo diventerà parlamentare europeo indipendente del Partito Comunista Italiano. Ma forse, anche Berlinguer doveva accreditarsi presso "settori dell'establishment internazionale".

Ora, sostiene Maringiò, tutta queste seria di supposizioni ed illazioni ed attribuzioni di intenzioni non è "complottismo". Ne prendiamo atto. Anche se noi, quando vediamo un animale a quattro zampe che scodinzola come un cane e abbaia come un cane, tendiamo a pensare che sia proprio un cane. E abbiamo qualche motivo di credere che anche Guglielmo di Occam sarebbe d'accordo con noi.

Maringiò non apprezza di essere citato nel mio articolo insieme a Borghezio. Lo capisco, ma non è colpa mia. Io ho cercato di riferire, nel modo più oggettivo possibile, di tutti quei soggetti politici italiani che in dichiarazioni pubbliche hanno fatto riferimento al Bilderberg, presentandolo sotto una luce negativa o quanto meno sospetta. Questo mi ha portato ad individuare esponenti e siti di vario ed anche opposto orientamento. Ciò significa che tutti coloro che citano il Bilderberg la pensano allo stesso modo ed esprimono la stessa cultura (o sottocultura, parlando di Borghezio) politica? Sarebbe falso e sciocco pensarlo. Per questo ho tenuto ben distinti gli approcci tra coloro che fanno capo ad aree politiche diverse.

Non metto certo in discussione l'orientamento antifascista di Maringiò, anche per l'ovvio motivo che su molte questioni posso condividere le sue idee. Evento che mi accade assai difficilmente con Borghezio. Ma resta il fatto che, a mia conoscenza, Maringiò è l'unico dirigente di un partito politico di sinistra ad aver fatto riferimento al Bilderberg in una dichiarazione politica impegnativa, pubblicata sul sito ufficiale del suo partito. Ritengo che, chi si colloca a sinistra, dovrebbe maneggiare con molta prudenza certi riferimenti anche in sede di legittima polemica politica, sia perché spesso confondono i processi reali anziché illuminarli, sia perché sono fortemente segnati dagli ambienti che per primi li hanno messi in circolazione.

Franco Ferrari

Nessun commento: