sabato 10 settembre 2011

Un'intervista a Zyuganov sulle prossime elezioni in Russia

Nel prossimo mese di dicembre gli elettori russi saranno chiamati ad eleggere il nuovo parlamento (Duma) e l'anno prossimo, in primavera, sceglieranno il Presidente della repubblica. Il partito dominante resta "Russia Unita" di Putin al quale viene pronosticata una netta vittoria con l'unica incertezza sulle sue dimensioni. Un limitato cambiamento nella situazione politica potrebbe derivare dalla perdita della maggioranza assoluta di cui oggi dispone. "Russia Unita" resta il partito del potere ed ha a disposizioni enormi risorse, oltre ad un largo controllo dei media. Putin, attualmente primo ministro dopo essere stato presidente della repubblica per due mandati, ha promosso attorno al suo partito la costituzione di un "Fronte popolare" che raccoglie altri gruppi e personalità di vario orientamento spesso attratti più dal richiamo del potere che da vere motivazioni politico-ideologiche. Del resto "Russia Unita" si richiama genericamente alla tradizione socialdemocratica e cristiano-democratica europea, con una buona dose di nazionalismo russo.

Le altre forze politiche che sicuramente entreranno nella Duma sono il Partito Comunista della Federazione Russa, guidato da Guennadi Zyuganov, e il Partito Liberaldemocratico, populista di estrema destra di Vladimir Zhirinovsky. Il Partito Comunista è accreditato di un 18% (contro il 12% del 2007). Secondo un politologo russo il suo elettorato sarebbe in parte cambiato: non più solo pensionati e nostalgici dell'Unione Sovietica ma anche nuovi gruppi di "scontenti", molti dei quali si avvicinano al partito. Più incerto il destino di "Una Russia Giusta" che è sorto per offrire un'alternativa di sinistra moderata ai comunisti, non senza l'appoggio sotterraneo del potere. Le previsioni lo collocano tra il 4 e il 6 per cento, a cavallo della soglia di sbarramento del 5% indispensabile per entrare in parlamento. Di fronte a questo rischio di emarginazione dal sistema politico, un dirigente del partito ha proposto la costituzione di un'alleanza con i comunisti, ma questi ultimi non sembrano interessati anche per i persistenti legami esistenti tra "Una Russia Giusta" ed il partito di Putin.

In vista delle elezioni parlamentari e di quelle presidenziali della prossima primavera, nelle quali presenteranno quasi certamente la candidatura di Zyuganov, i comunisti hanno creato a metà luglio il Corpo dei volontari del popolo, richiamandosi ad una vicenda della storia russa, quando nel '600 un analogo Corpo venne creato per liberare Mosca dagli occupanti polacchi. Secondo alcuni commenti critici della stampa, (in generale ostile ai comunisti quindi da prendere con una certa prudenza), il manifesto politico di questa coalizione, che raccoglie sulla carta 3 milioni e mezzo di aderenti, avrebbe un tono decisamente nazionalista e di accentuata caratterizzazione etnica. Il documento chiede tra l'altro di garantire un'eguale possibilità di rappresentanza dei cittadini di etnia russa nelle autorità di governo. Questa strategia servirebbe ad intercettare il crescente spirito nazionalista presente tra l'opinione pubblica russa e a togliere voti sia a "Russia Unita" che al Partito Liberal Democratico.



Il leader comunista Zyuganov ha illustrato la politica del partito in una lunga intervista al quotidiano Kommersant  (della quale è disponibile una traduzione in spagnolo). Le ultime elezioni regionali hanno permesso al PC di ottenere risultati positivi in diverse regioni, battendo il partito di Putin. Quest'ultimo, secondo Zyuganov, è "la forza dell'inerzia, ma di una inerzia che perde forza". Il Fronte di Putin "difende gli interessi delle urbanizzazioni di lusso della strada Rubliovo-Uspienskoye". 


In caso di un loro successo elettorale i comunisti propongono un "programma di modernizzazione socialista" pubblicato con un'edizione speciale della Pravda diffusa in 5 milioni copie. E' un programma che "include 11 programmi settoriali e dieci direttrici capaci di assicurare uno sviluppo sicuro al paese. Un programma di misure anticrisi di piena attualità, dato che continuiamo ad essere immersi nella crisi globale che si registra nel mondo dal 2008." La gente comincia ad avere paura ed a chiudersi in sé stessa, denuncia Zyuganov, mentre i comunisti lottano "per l'unione della gente, per la capacità del popolo di manifestare la propria creatività, per l'aumento dell'autocoscienza, per la fiducia in un futuro migliore".


Il punto chiave del programma dei comunisti sono le nazionalizzazioni del "settore dell'industria estrattiva di materie prime ed una serie di settori strategici", ferrovie, rete elettrica, oleodotti, le comunicazioni e il "complesso militare-industriale"; "sono questi settori dove lo stato deve detenere il pacchetto di controllo e determinare le politiche". In risposta ad una domanda che accusa il PC di voler tornerà alla proprietà statale come nell'Unione Sovietica, Zyuganov risponde che "nell'URSS certamente il 96% della proprietà era statale e questo è totalmente errato. Quando eravamo nel Gosplan (ministero della pianificazione) fissavamo il prezzo di un panino a Erevan e questa era una stupidaggine. La completa statalizzazione di tutto quello che c'è è la causa della sconfitta dell'URSS e del PCUS, per questo il nostro programma riconosce che il settore privato possa partecipare in tutte le sfere della produzione".


Un posizione critica nel confronti del PC della Federazione Russa è sostenuta da un'altra organizzazione comunista la cui influenza è molto più limitata, il Partito Comunista Operaio Russo - Partito Rivoluzionario del Comunisti il quale ha costituito un "Fronte Rosso". Secondo quanto dichiarato dal segretario di questo partito, Viktor Tyulkin, la politica del PC di Zyuganov rappresenta "un classico movimento di opposizione democratica moderata, all'interno dei limiti del sistema esistente, nel quale la propaganda è principalmente rivolta al sentimento nazional-patriottico dell'opinione pubblica". Il Corpo dei Volontari promosso dal PC della Federazione Russa non ha un "sufficiente contenuto di classe". Il PC Operaio non è riconosciuto ufficialmente come partito titolato a presentarsi alle elezioni parlamentari e dalla intervista, pur con le decise differenze strategiche nel confronti del PC della Federazione Russa espresse da Tyulkin, sembra interessato a presentare propri candidati nelle sue liste, come già avvenuto in passato.

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