mercoledì 24 agosto 2011

La crisi spagnola e la posizione di Izquierda Unida

La crisi economica spagnola si è aggravata e si è trasformata in una crisi politica che ha già causato la fine del ciclo politico aperto con l'elezione del leader socialista Zapatero, la convocazione di elezioni anticipate e il probabile ritorno della destra al governo del Paese. Un fatto politico nuovo è stato l'irruzione sulla scena del movimento degli "indignati" che ha occupato le piazze delle principali città spagnole con la rivendicazione di una "vera democrazia" e di un mutamento delle politiche sociali neoliberiste che sono la causa dell'attuale crisi.

In questa situazione che presenta elementi di novità ma anche di permanente difficoltà e debolezza dei movimenti di lotta, Izquierda Unida, la coalizione della sinistra anticapitalista di cui fa parte il Partito Comunista Spagnolo, cerca di uscire dalla crisi che l'ha travagliata profondamente negli ultimi anni.



Il suo leader Cayo Lara, militante comunista, ha cercato di ricollocarla su un versante di maggiore conflittualità politica e sociale dopo una periodo nel quale è sembrata appiattirsi troppo sul Partito Socialista. Inoltre ha lavorato per superare la continua conflittualità interna che aveva portato a laceranti contrapposizioni minandone la credibilità esterna, soprattutto nei confronti dei movimenti di lotta politica e sociale. Con il consenso di quasi il 90% della Presidenza Esecutiva Federale di IU, Cayo Lara è stato nominato candidato della coalizione alla Presidenza del Governo nella prossima scadenza elettorale.


Il punto di vista di IU sull'attuale situazione è stato illustrato da Cayo Lara in un'ampia intervista rilasciata al mensile del Partito Comunista, Mundo Obrero. Innanzitutto, Lara ha espresso una valutazione moderatamente positiva delle recenti elezioni amministrative che hanno fatto registrare una crescita di circa 200.000 voti da parte della coalizione di sinistra, anche se questo rappresenta un recupero molto parziale del milione e mezzo di voti persi dai socialisti del PSOE. Il dopo elezioni è stato animato da una polemica sollevata dai socialisti e largamente ripresa dai media a loro vicini, sui mancati accordi tra IU e PSOE nelle amministrazioni locali che hanno aperto la strada al Partito popolare. Lara ricorda che si è trattato di situazioni marginali non superiori a quelle nelle quali lo stesso PSOE ha realizzato accordi con la destra quando invece poteva scegliere la strada dell'alleanza a sinistra.


Questa polemica largamente infondata, denuncia Lara, è stata sollevata dai socialisti in funzione della prossima campagna elettorale e ricorda quella lanciata anni fa sulla cosiddetta "pinza", che ebbe come protagonista soprattutto il quotidiano El Pais (equivalente spagnolo della nostra Repubblica), ovvero una presunta convergenza tra sinistra e Partito popolare in funzione anti-socialista. Va detto che in quel caso la stessa politica di IU, non priva di cadute nel settarismo, lascio un certo spazio all'offensiva mediatica dei media del gruppo PRISA, che ai socialisti dell'allora primo ministro Felipe Gonzales era molto vicino. Naturalmente l'obbiettivo è di far scattare in funzione anti IU, il meccanismo del cosiddetto "voto utile".

Nella sua intervista Cayo Lara, oltre a smentire l'esistenza di questa convergenza con la destra denuncia semmai che è il PSOE a perseguire di fatto una politica economica e sociale di impronta neo-liberista largamente convergente con quella della destra, sia in Spagna che a livello europeo. Così come, denuncia Izquierda Unida, la convergenza tra socialisti e destra nel mantenere un sistema elettorale che discrimina fortemente la sinistra, riducendone drasticamente la rappresentanza parlamentare, ridotta a due soli parlamentari, quando un sistema di tipo proporzionale non artificialmente alterato garantirebbe con gli stessi voti 14 parlamentari. Come avviene in Italia, IU viene esclusa aprioristicamente anche dai grandi mezzi di comunicazione, impedendole così di far arrivare il proprio messaggio ai cittadini.

Per quanto riguarda il "movimento 15M", ovvero degli "indignati", Cayo Lara ricorda che i suoi obbiettivi sono largamente convergenti con quelli di Izquierda unida e che militanti di IU sono impegnati al suo interno. Esistono però anche problemi di rapporti in quanto una parte del "movimento 15M" tende a criticare indistintamente tutte le forze politiche, e questo ha portato a delle difficoltà, in alcune situazioni, anche nella comune battaglia per difendere coloro che che sono vittime di sfratto. Una condizione che per effetto della crisi riguarda un numero crescente di persone.

Un gruppo di personalità ed intellettuali spagnoli, tra cui Baltazar Garzon, Pedro Almodovar, Almudena Grandes, e Pilar Bardem, ha diffuso recentemente un appello per una "Nuova Sinistra". Si tratta di un testo molto breve e abbastanza generico che rivendica la necessità di "ricostruire il presente della sinistra". Se è evidente la critica al PSOE per aver abbandonato contenuti e idee della sinistra, dall'altra però si ritiene insufficiente anche l'attuale sinistra alternativa e quindi lo stesso ruolo di Izquierda Unida. Ai contenuti dell'appello Cayo Lara contrappone il ruolo di Izquierda Unida quale movimento politico e sociale che può raggruppare tutta la gente che abbia una sensibilità di sinistra e che voglia  contribuire a forgiare un movimento anticapitalista. IU può convergere con tutti coloro che aspirano a lavorare per una alternativa di sinistra alle politiche neoliberali che hanno abbracciato tanto il PSOE che il PP. 

Il processo unitario, precisa Cayo Lara, può persò solo avvenire dal basso verso l'alto avendo come priorità il confronto nella società. Con questo obbiettivo IU ha promosso una "Convocatoria Social", definita come "processo partecipativo per un nuovo programma politico di sinistra".

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