lunedì 12 agosto 2013

Note sulla sinistra alternativa europea (II): Il Gruppo unitario al Parlamento Europeo (GUE/NGL)



La sinistra alternativa, nonostante le differenze che la attraversano, è riuscita a convivere dal 1994 dentro un unico Gruppo nel Parlamento europeo. La fondazione del Gruppo non è stata per niente facile, ma sicuramente hanno spinto a tale esito, oltre la volontà politica di molti partecipanti, i meccanismi propri con i quali è organizzato il Parlamento dell'Unione Europea, che tendono ad emarginare, in termini di influenza, supporto organizzativo e materiale nonché finanziamento, i parlamentari che non facciano parte di alcun gruppo. 
La presenza organizzata dei comunisti nel Parlamento europeo, che all'inizio non disponeva praticamente di alcun potere reale ed era poco importante anche come sede di dibattito politico, risale a prima dell'elezione diretta da parte dei cittadini, iniziata nel 1979. Le presenze predominanti del gruppo comunista erano quelle del PC italiano e francese, che avevano tra loro orientamenti diversi sull'integrazione europea, favorevole il primo, scettico il secondo.  
Nel 1979, nel primo parlamento ad elezione diretta, si forma il gruppo dei comunisti ed apparentati, nel quale oltre a PCF e PCI che, dopo il declino del movimento eurocomunista, iniziano un percorso che li porterà progressivamente ad allontanarsi sempre più, è presente il Partito Socialista Popolare danese. Successivamente entrano anche i comunisti del sud Europa (greci, portoghesi e spagnoli) che portano però orientamenti molto diversi sull'Europa e sulla politica internazionale. Nel 1989 il gruppo comunista si divide. Il PCI, impegnato nel processo di mutamento in direzione socialdemocratica e social-liberale costituisce un nuovo "Gruppo della Sinistra Unitaria (GUE)", dove il termine "unitaria", anziché "unita" implica la volontà di guardare al gruppo del Partito Socialista Europeo ed in misura minore ai Verdi. Le altre orze comuniste "ortodosse" (francesi, greci, e portoghesi) danno vita ad un proprio gruppo, la Coalizione delle Sinistre, al quale aderisce anche un parlamentare del Partito Operaio Irlandese (che ha le proprie radici nell'ala marxista del'IRA e del suo braccio politico, il Sinn Fein). 
Durante il corso della legislatura il PCI abbandona il GUE ed entra nella socialdemocrazia, mentre altre forze come Izquierda Unida sembrano orientate ad entrare nei Verdi. Le elezioni del 1994 segnano un notevole successo di Izquierda Unida e una buona affermazione di Rifondazione Comunista e del Partito del Socialismo Democratico. Non senza difficoltà si determinano le condizioni per costruire un gruppo unitario che prende nome di "Gruppo Confederale della Sinistra Unitaria Europea". La sottolineatura della "confederalità" serve a garantire i vari componenti che gli orientamenti del gruppo non hanno valore costrittivo per le singole delegazioni, che potranno decidere liberamente il loro comportamento. 
Come si può vedere, al di là di una certa genericità, la dichiarazione ha una impronta nettamente europeista, anche se fortemente critica verso l'impianto seguito nella costruzione dell'Europa dalle classi dominanti. 
Il Gruppo viene allargato e modificato nella sua denominazione con l'ingresso nel 1995 dei paesi scandinavi. Fra i nuovo parlamentari vi sono i rappresentanti del Partito di Sinistra svedese e dell'Alleanza di Sinistra finlandese. D'ora in avanti si chiamerà Gruppo confederale della Sinistra unitaria europea/ Sinistra verde nordica (GUE/NGL). Nel tempo subirà della modifiche dovute all'ingresso o alla scomparsa di altre forze politiche (come con la temporanea presenza dei trotskisti francesi o con la scomparsa della sinistra comunista italiana).

Il documento costitutivo afferma che "Il gruppo confederale della Sinistra Unitaria Europea è il raggruppamento di differenti componenti politiche del gruppo, ciascuna delle quali conserva la sua identità propria e si impegna a rispettare le posizioni degli uni e degli altri. Il gruppo è disposto ad accogliere altre forze politiche ed altri deputati a titolo individuale purché essi sottoscrivano alle linee del programma comune sviluppato di seguito. Al di là dei differenti approcci delle sue componenti, il Gruppo confederale della Sinistra unitaria europea è profondamente attaccato alla costruzione europea, benché di un tipo differente da quella attualmente in corso: una costruzione basata  su istituzioni pienamente democratiche e impegnata prioritariamente a dar vita ad un nuovo modello di sviluppo sostenibile in grado di risolvere i problemi più gravi ai quali siamo confrontati attualmente - tasso di disoccupazione enorme e crescente -, a preservare l'ecosistema, a creare uno spazio sociale comune che offra diritti uguali al più alto livello a tutti i cittadini. (...) In altri termini un'Europa differente che faccia tabula rasa del deficit democratico tale quale è confermato dal trattato di Maastricht e delle politiche monetariste e neoliberali che l'accompagnano. (...) Il contenuto attuale dei trattati dovrà essere modificato al fine di mettere sui giusti  binari un'Europa capace di costruire relazioni nuove ed eque con le altre regioni del mondo, soprattutto europee. (...) L'Europa deve impegnarsi a rafforzare la CSCE (Conferenza per la sicurezza e la cooperazione europea) e a dotarla di strumenti propri a risolvere i problemi della sicurezza comune, dissolvendo tutte le strutture, quali la NATO e l'UEO che sono dei relitti della politica dei blocchi ereditati dalla guerra fredda."
Il Gruppo è riuscito ad avere un'influenza, pur in presenza di differenze di impostazione e vere e proprio divisioni tra i vari partiti che ne fanno parte?
Il PC Francese ha stilato un bilancio, in occasione delle elezioni parlamentari europee del 2009, sottolineando che i parlamentari del GUE/NGL sono stati spesso "i soli ad opporsi a tutte le politiche liberiste che pongono i diritti del capitale al di sopra dei diritti del mondo del lavoro. Tre esempi di battaglie a livello europeo associate a lotte condotte nazionalmente nei paesi europei vengono ad illuminare questo ruolo utile:  
1) Nel 2006, i deputati del GUE sono riusciti a far respingere la direttiva portuale appoggiandosi ai movimenti che hanno unito i lavoratori dei porti. Si sono anche battuti contro la circolare Bolkenstein e, con la pressione popolare, hanno potuto ottenere degli emendamenti. La direttiva sui "servizi", votata dal Partito Socialista europeo e dai Verdi europei è una incitazione alla concorrenza tra i popoli per fare pressione sui salari e le prestazioni sociali. 
2) I deputati del GUE hanno partecipato al blocco della direttiva "tempi di lavoro", in collegamento con le forti mobilitazioni sindacali. Questa direttiva, sostenuta dal commissario del Partito Socialista Europeo, responsabile degli affari sociali della Commissione europea, e da Sarkozy e Berlusconi nel Consiglio europeo,  si proponeva di alzare sino a 65 ore l'orario di lavoro settimanale. 
3) Il ruolo dei nostri deputati del GUE sono stati essenziali nel 2004 quando hanno reso pubblico il progetto di trattato costituzionale, mentre tutti gli altri deputati europei - di destra, socialisti, verdi - avevano accettato la confisca del processo. 
Attualmente il GUE/NGL è composto dai seguenti partiti, di cui riporto il rispettivo numero dei parlamentari e la percentuale di voti ottenuta nelle ultime elezioni europee del 2009:

AKEL (Cipro) 2/34,90
PC di Boemia e Moravia 4/14,18
Laburisti Croati- Partito del Lavoro 1/5,77
Movimento popolare contro l'UE 1/7,20
Fronte di Sinistra (Francia) 5/6,48
Linke (Germania) 8/7,60
PC Greco 2/8,35
Syriza 1/4,70
Partito Socialista Irlandese 1/2,70
Partito Socialista Lettone 1/
Partito Socialista (Paesi Bassi) 1/7,10
Blocco di Sinistra (Portogallo) 2/10,72
CDU-PC Portoghese 2/10,64
Izquierda Unida (Spagna) 1/3,71
Partito di Sinistra (Svezia) 1/7,14
Sinn Fein 1/11,20(Irlanda) 25,80 (Irlanda del Nord)
Indipendenti 1 (ex Partito Socialista olandese)
Non è possibile conteggiare i voti del Partito Socialista Lettone in quanto partner minore di una coalizione di centro-sinistra, il Centro dell'Armonia, che ha ottenuto il 19,65. 
Sono complessivamente 35 parlamentari sui 766 che ne conta complessivamente il Parlamento Europeo. I gruppi principali attualmente sono i Popolari (centro-destra) 264, Socialdemocratici 195, Liberali 85, Verdi 58, Conservatori 56, Europa Libertà e Democrazia (destra euroscettica e xenofoba) 33.  
Al GUE sono associati anche partiti attualmente non rappresentati al Parlamento europeo o di Paesi che non fanno parte dell'UE ma che hanno relazioni con essa e sono influenzati dalle sue scelte politiche. Questi sono: il PRC ed PdCI italiani, l'Alleanza di Sinistra finlandese, la Sinistra lussemburghese, il Partito Socialista di Sinistra norvegese, il Partito Svizzero del Lavoro.
I partiti componenti o associati al GUE/NGL hanno ottenuto complessivamente alle elezioni europee (dove la partecipazione al voto è in genere molto più bassa che alle elezioni politiche nazionali) 7.830.000 voti. Di questi il grosso è stato ottenuto dalla Linke 1.968.000 voti, il Front de Gauche 1.115.021, la lista PRC-PdCI 1.037.000, Izquierda Unida 588.000, il PC Greco 428.000, il Blocco di Sinistra portoghese 382.000, il PC Portoghese 379.000, il PC Boemo-Moravo 334.000, il Partito Socialista Olandese 323.000. 
Per quanto riguarda il rapporto tra GUE/NGL e Partito della Sinistra Europea, dei 35 parlamentari si possono considerare 17 appartenenti a partiti membri dell'SE, 6 di partiti componenti dell'SE come osservatori, 12 non appartenenti all'SE di cui 5 membri di partiti comunisti "ortodossi". In genere la Sinistra Europea riesce ad ottenere più firme di sostegno da parlamentari, di quanto non siano i membri di partiti aderenti. Nella precedente legislatura europea ne aveva ottenute 26 o 27 a seconda degli anni.
Se si considerano i voti, il rapporto è un po' diverso. I Partiti aderenti alla Sinistra Europea raccolgono circa 5.200.000 voti, quelli che hanno lo status di osservatore ne raccolgono circa 840.000 (ho diviso il voto della lista PRC-PdCI, con 60 al primo e 40 al secondo). Complessivamente oltre 6 milioni di voti su poco meno di 8 milioni. La presidente del gruppo è attualmente Gabi Zimmer della Linke che è subentrata a Lothar Bisky, dimessosi per ragioni di salute. L'elezioni di Bisky era stata contrastata dal KKE in quanto egli era contemporaneamente anche Presidente della Sinistra Europea (poi sostituito da Pierre Laurent del PCF).

Franco Ferrari

Nessun commento: