martedì 20 agosto 2013

Note sulla sinistra alternativa europea (IV): I Meeting comunisti europei

I due Meeting Comunisti Europei, che si sono tenuti a Bruxelles nell'aprile 2011 e nell'ottobre del 2012, sono il prodotto di un'iniziativa del Partito Comunista Greco (KKE). Questo partito si è posto da tempo l'obbiettivo di ricostruire il "movimento comunista internazionale" sulla base di un marxismo-leninismo considerato ortodosso e legato sulla riabilitazione di Stalin e alla condanna delle politiche perseguite da molti partiti comunisti dopo il XX Congresso del PCUS (vie nazionali al socialismo, via democratica al socialismo, eurocomunismo, ecc.).

Il KKE è contrario, almeno in Europa, ad ogni forma di collaborazione tra partiti comunisti con altri partiti della sinistra alternativa non comunisti. Come ha dichiarato Giorgos Marinos, concludendo il secondo Meeting, "deve essere chiaro che le forze politiche che difendono il capitalismo e l'Unione Europea (si riferisce a "Syriza, il Blocco di Sinistra in Portogallo, Die Linke in Germania ed altre formazioni simili", ndr) non possono diventare consistenti forze di resistenza e difesa degli interessi popolari, alleati dei comunisti, per quante etichette di sinistra possano utilizzare."

Il KKE considera "opportunista" il NELF e ritiene che il GUE/NGL debba restare uno strumento di collegamento strettamente tecnico e non politico tra forze politiche completamente indipendenti e solo nell'ambito del Parlamento europeo.

Si è schierato contro la formazione del Partito della Sinistra Europea dal momento in cui questo progetto ha iniziato a diventare concreto e mantiene una campagna virulenta che finora però non è riuscita ad ottenere successi significativi se non l'uscita del Partito Operaio Ungherese, però molto ridotto dopo un'importante scissione.

Per il KKE, nelle elezioni europee del 2009, vi erano "da un lato la strategia di assimilazione agli obbiettivi del grande capitale nell'ambito della struttura dell'Unione Europea, che richiede come precondizione basilare l'abbandono della teoria mondiale del Marxismo-Leninismo, la mutazione e la socialdemocratizzazione dei Partiti Comunisti. Lo strumento per la costruzione di questo polo dell'opportunismo contemporaneo in Europa è il Partito della Sinistra Europea.

Dall'altro lato ci sono le forze dello scontro con l'imperialismo, con l'UE, e con le strategie del capitalismo. Queste forze non sono altro che i partiti comunisti e operai che considerano non negoziabile la lotta per il socialismo e non si sottomettono alla linea del capitale. (...) Essi difendono da un punto di vista di principio il socialismo come lo abbiamo conosciuto."

Il Partito della Sinistra Europea, secondo il Partito Comunista Greco, opera per assimilare le forze popolari al sistema capitalistico, all'imperialismo, all'UE e alle strategie del capitalismo. La polemica riguarda anche diversi partiti comunisti, compresi alcuni di quelli che non sono membri della Sinistra Europea, i quali, ha scritto Kostas Papadakis del comitato centrale del KKE, "hanno insozzato le loro mani con il sangue del popolo yugoslavo, partecipando a governi collaborazionisti con i socialdemocratici e facilitato con ogni mezzo il bombardamento del popolo yugoslavo" (un giudizio che colpisce anche il PdCI).

La polemica a volte distorce le posizioni reali della Sinistra Europea. Come quando lo stesso Papadakis scrive che "Il Trattato di Lisbona insieme al Trattato di Maastricht, non sono affatto condannati nella loro interezza (dalla Sinistra Europea, ndr). Anzi è vero il contrario, essi sono trattati singolarmente e solo certe clausole sono criticate per disorientare i critici, ma nella sostanza l'intero contenuto reazionario e l'importanza strategica che essi hanno per le esigenze del grande capitale sono oscurate".

Per il KKE è indispensabile scontrarsi con l'opportunismo che si sta sviluppando nelle file di alcuni partiti comunisti. Non basta difendere il nome e i simboli comunisti per prevenire la "mutazione". Alcuni partiti si fanno ingannare da concetti ormai privi di significato e legati a linee di divisione del passato come quello di "sinistra".

Per quanto riguarda la prospettiva strategica del KKE è sintetizzabile in questo brano dell'intervento dell'allora segretaria Aleka Papariga al secondo meeting comunista europeo. 

"Noi presentiamo apertamente al popolo la necessità di lottare per la cancellazione unilaterale del debito, ovvero il suo non riconoscimento, perché il suo riconoscimento porta a negoziati che significano nuovi memoranda e nuove misure. Allo stesso tempo, noi evidenziamo la necessità per il popolo di lottare per il disimpegno dall'Unione Europea. Noi spieghiamo le ragioni per le quali disimpegno e cancellazione del debito comportano la lotta per il potere popolare, con la socializzazione dei monopoli, lo sviluppo pianificato che utilizzerà l'esistente potenziale di crescita del paese, il ritiro dalle guerre imperialiste e dagli accordi per le paci imperialiste, il ritiro dalla NATO, la lotta per relazioni economiche internazionali mutuamente benefiche".
Il KKE aggiunge che l'assunzione di posizioni di governo nell'ambito del sistema borghese porta inevitabilmente all'assimilazione dei partiti comunisti.

Le posizioni dei comunisti greci sono sempre meno condivise tra i maggiori partiti comunisti, anche quelli che si basano sul "marxismo-leninismo", come dimostra la riunione che si è tenuta a Mosca nel mese di dicembre del 2012 sulle prospettive del "movimento comunista". Il rappresentante del PC Greco ha sottolineato le differenze di analisi e di strategia con gli altri partiti presenti, confermando la necessità di quel "polo comunista" all'interno del movimento, che riunisce i partiti (per lo più minuscoli) che aderiscono almeno sul piano ideologico alle tesi del KKE.

Nell'intervento di Jo Cottenier, del Partito del Lavoro Belga (PTB, di origine maoista), al secondo meeting si rileva come fra i partiti presenti emergano tre diverse posizioni:


"Tuttavia è gioco forza constatare che vi sono tre strategie differenti - al di fuori di quella del Partito della Sinistra Europea - che coesistono tra noi sull'atteggiamento in rapporto all'Unione Europea e soprattutto sulla parola d'ordine della sovranità nazionale. Vi sono dei partiti che difendono il ritorno o il rafforzamento della sovranità nazionale come rivendicazione intermedia, per creare migliori condizioni per la rivoluzione socialista; vi sono dei partiti che respingono la sovranità nazionale come parola d'ordine nell'ambito del capitalismo ma che preconizzano la rivoluzione a livello nazionale, come mezzo per uscire dall'Unione Europea e di costruzione di un'altra Europa." Il PTB si presenta come sostenitore di una terza posizione, "sicuramente minoritaria".


Il PTB non riconosce sostanziale differenza tra il carattere capitalistico dello Stato nazionale e il carattere capitalistico dell'Unione Europea, pertanto propone di lanciare delle campagne politiche unitarie a livello europeo con obbiettivi comuni. Non si tratta di accettare l'Unione Europea, ma partire dal punto di vista che essa esiste e che non scomparirà realmente che con la rivoluzione socialista. Anche se ci saranno delle divisioni non si tornerà alla situazione precedente al Trattato di Roma. "Perché dunque non abituarsi a pensare e ad agire a livello del continente come fanno i padroni, la borghesia...fino al Partito della Sinistra Europea."

Il Meeting non ha approvato un documento politico ma solo delle brevi dichiarazioni. La principale si intitola "Per il rafforzamento della classe operaia in Europa". In essa si chiama i lavoratori "a resistere con decisione alla strategia anti-popolare dell'Unione Europea che come unione imperialista interstatale esprime gli interessi dei monopoli e delle multinazionali a spese dei popoli". Si può notare come non venga definita come parola d'ordine comune l'uscita (o il disimpegno, dalla UE, per dissensi su questa parola d'ordine o perché il Meeting comprende anche partiti che non fanno parte dell'Unione.

I partecipanti al secondo meeting del 2012 sono stati i seguenti:

Partito Comunista Operaio di Bielorussia
Partito del Lavoro del Belgio
Nuovo PC Britannico
PC di Bulgaria
AKEL Cipro
PC di Boemia e Moravia
PC in Danimarca
PC di Danimarca
PC Operaio Finlandese per la pace e il socialismo
Polo per la Rinascita dei Comunisti in Francia
Unione dei comunisti rivoluzionari di Francia URCF
PC Unificato di Georgia
PC Tedesco (DKP)
PC Greco
PC Operaio Ungherese (ora Partito Operaio Ungherese)
Partito dei Lavoratori d'Irlanda
PC Irlandese
Comunisti-Sinistra Popolare, Italia
Partito dei Comunisti Italiani
Partito Socialista di Lettonia
PC del Lussemburgo
Nuovo PC dei Paesi Bassi
PC di Norvegia
PC dell'Unione Sovietica
PC della Federazione Russa
Nuovo PC di Yugoslavia
PC dei Popoli di Spagna
PC di Svezia
Partito del Lavoro Svizzero
PC di Turchia
PC d'Ucraina
Unione dei comunisti di Ucraina.

Fra i maggiori PC assenti: il PC Francese, il PC Spagnolo, il PC Portoghese (presente al primo meeting), il PRC, il PC di Bielorussia (presente al primo meeting), il PC della Repubblica di Moldavia.

Franco Ferrari

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